Caso Uijtdebroeks, Rolf Aldag (DS Bora): “Non è bello trovarsi in mezzo a tutto questo. Se i contratti non hanno più valore, allora abbiamo un problema nel ciclismo”
Rolf Aldag interviene sul caso Cian Uijtdebroeks. Il direttore sportivo della Bora-hansgrohe ha partecipato all’ultimo episodio di Cycling Podcast per parlare della questione che sta scuotendo il mondo del ciclismo da sabato scorso, quando il 20enne belga ha rotto il contratto che lo legava per un altro anno alla formazione tedesca per firmarne uno con la Visma | Lease a Bike. Nel suo intervento, Aldag ha toccato alcuni dei punti dei quali si è maggiormente dibattuto negli ultimi giorni, confermando inoltre l’intenzione della squadra di lottare per far valere le proprie ragioni.
“Non è bello trovarsi in mezzo a tutto questo – ha esordito il 55enne – Abbiamo fatto un programma, abbiamo preparato tutte le gare e abbiamo fornito biciclette e attrezzatura. Davamo per scontato che Cian avrebbe fatto parte della squadra nel 2024. Poi arriva qualcosa del genere, come un colpo di martello”.
Negli scorsi giorni, alcune fonti avevano riportato che Uijtdebroeks è stato vittima di bullismo alla Bora perché ritenuto troppo “fanatico” su certe questioni; il direttore sportivo tedesco non ha commentato queste accuse (dalle quali la Bora si è già comunque difesa), ma ha parlato del carattere e del modo di lavorare del corridore belga: “Lavorare con Cian è molto, molto intenso. Richiede molto tempo, ma in modo positivo. Non chiama costantemente per parlare del tempo o della politica, arriva con domande molto specifiche. Ci mette alla prova come squadra, porta le persone fuori dalla loro zona di comfort. Ad alcune persone piace, ad altri potrebbe piacere meno. Alza l’asticella, anche per gli altri corridori”.
Aldag respinge invece le accuse di scarso supporto durante la Vuelta a España: “Ha sempre avuto qualcuno con sé alla Vuelta, lo abbiamo considerato come co-leader. Jonas Koch è stato incaricato di assisterlo sempre. Quindi non vedo dove sarebbe avvenuto un grave errore. Quando guardiamo indietro a ciò che avevamo pianificato e a come è andato a finire, possiamo guardarci allo specchio e dire: non abbiamo commesso errori significativi”.
Il DS della Bora ha risposto anche alle critiche di Uijtdebroeks riguardanti l’attrezzatura da cronometro che gli era stata messa a disposizione alla Crono delle Nazioni: “Queste cose mi fanno ridere. Cian ha corso con lo stesso assetto da cronometro di Evenepoel. Non penso che abbia fatto un brutto lavoro con quello. Quindi difficilmente si può dire che la bici o il nostro materiale non siano competitivi“.
L’UCI non ha ancora dato il via libera al trasferimento di Uijtdebroeks ma il 20enne si sta già allenando con la Visma | Lease a Bike; tutta la questione potrebbe quindi finire con una causa in tribunale: “Presentiamo i nostri fatti oggettivi in un’aula di tribunale, lui potrà condividere i suoi e poi vedremo cosa verrà fuori. Il risultato sarà importante per il ciclismo: normalmente, un contratto è un contratto. Uscirne è possibile, ma a patto che tutti siano d’accordo. Se i contratti non hanno più valore allora abbiamo un problema nel ciclismo. Chiunque faccia una dichiarazione in merito deve esserne consapevole”, ha concluso Aldag.
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